Editorial Plan How To Win: come creare un articolo e i contenuti social per Facebook e Instagram usando Creator Studio

Francesca Anzalone - PR Manager - Piano editoriale social

Testi, immagini, video, traduzioni, hai la testa piena di idee ma vorresti vedere tutto ben organizzato? Hai scritto tutti i contenuti del mese e vorresti capire come renderli degli approfondimenti? oppure hai scritto tanti  post per il tuo blog e adesso vorresti farli diventare call to action nei social? Bene, siamo a lunedì e come ogni settimana ti regalerò una MINIGUIDA con i 5 punti da tenere a mente e uno STRUMENTO UTILE per l’organizzazione della tua attività di comunicazione digitale, così potrai arrivare con una serie di domande pratiche al seminario di Marzo 😉

Lo strumento che voglio condividere con te oggi è Facebook Creator Studio che poi è anche Instagram Creator Studio che appunto fa parte degli strumenti indispensabili per l’ #editorialplanhowtowin, almeno per me è diventato così. Ci sono strumenti di cui mi “innamoro” perché mi semplificano il lavoro, ottimizzano il tempo e mi permettono a colpo d’occhio di visualizzare quello che funziona e come si presenta la pagina. Insomma, per una maniaca come me di Immagine, Identità, Reputazione e Analisi dei rischi, l’avere tutto in una bacheca che mi permette di visualizzare la situazione è sicuramente uno strumento molto molto utile che consiglio.

Di tutti i concetti di comunicazione, social e digital PR ne parlo nel volume Ufficio stampa e digital PR, la nuova comunicazione HOEPLI, potrebbe essere un ottimo “compagno di lavoro”

Ma torniamo all’argomento di oggi che si inserisce in un metodo di lavoro organizzato, preciso, puntuale che permette di risparmiare tempo, ottimizzare i risultati, e soprattutto creare relazioni tra i contenuti. Il tutto è orientato alla Reputation e promuove la Content Creativity. Come?

Siamo a lunedì e davanti hai l’intera settimana per scrivere contenuti. La settimana scorsa hai ottenuto significativi risultati e adesso comincia l’ansia da prestazione per ottenerne altrettanti se non addirittura migliori! 😀 Lo dico sempre amore e odio per la casella delle statistiche, perché se da una parte ci “fa soffrire le pene d’amor del web”, dall’altra “ci fa soffrire l’ansia da prestazione” … ma torniamo a noi e alla scrittura.

Nel 2000 tra i tanti corsi che mi vennero affidati ve ne fu uno in cui feci co-tutoring online, “Corso di scrittura creativa” e devo dire che mi piacque moltissimo, non solo per i corsisti che lo seguivano con vera passione, ma anche per le esercitazioni che immancabilmente facevo anch’io.  Da quel momento non smisi di “entrare ed uscire in mille e uno personaggi diversi per provare emozioni, vivere esperienze e sensazioni pazzesche … da trascrivere parola dopo parola”. Che cosa ti permette di trasmettere un messaggio in modo diretto, semplice, veloce? Prima di tutto entrare nei panni del lettore e poi quando sei dentro alla tua storia … nei tuoi personaggi. Ma si sa io adoro follemente la scrittura e starei ore a parlare di libri, personaggi, analisi del testo, comparatistica, filologia … eh …. ok torniamo a noi! Eravamo all’articolo per il Blog o alla NEWS, come si scrive un articolo per il web? E qui partiamo dalle domande che mi vengono rivolte spesso nei corsi, nei seminari, durante laboratori: Come faccio a scrivere un articolo interessante? Come rendono la mia notizia qualcosa da leggere? Come costruisco lo scheletro del mio articolo? Come faccio a farmi leggere? Ecco, il punto è questo, come faccio a farmi leggere? Perché mi devono leggere? Cosa voglio trasmettere? A chi? In che modo lo posso fare? Che cosa vuole conoscere il mio lettore? Quali sono le informazioni più interessanti per lui? Qui abbiamo già uno scheletro su cui costruire la nostra notizia. Ma ricordiamo che abbiamo più modalità di costruzione perché a) abbiamo una notizia da condividere b) vogliamo mantenere alta l’attenzione e quindi non lasciare dei silenzi troppo lunghi c) ci sono degli eventi importanti, dei trend, o notizie di attualità che fanno al caso nostro. Ognuno di questi aspetti richiede attenzione, riflessione e un “canovaccio” da personalizzare. Il mio canovaccio è di circa 2.500 -3.000 battute:

  • Titolo con 2 parole chiave (prese dal Semantics Guide Lines Manual)
  • Sottotitolo con 3 parole chiave 
  • Abstract con 5 parole chiave che riassume tutti i concetti principali del mio articolo, ma contemporaneamente offre un’informazione utile (dati di scenario, parte da una notizia di attualità, supporta un concetto di cui si parla in maniera approfondita, presenta una soluzione ad un problema …)
  • Paragrafi ognuno con 1 concetto chiave esplicitato, appunto in ciascun paragrafo.

“E’ il web bellezza!” quindi le parole chiave ti servono per due motivi principali: uno per circoscrivere e identificare i tuoi concetti (Identity), due per costruire la semantica identitaria e trasmettere questi concetti attraverso un codice comune, coerente e mirato. Giusto un paio di giorni fa una collega mi chiedeva supporto per la costruzione di una notizia che voleva divulgare. Il punto è che era troppo autoreferenziale, ma lei non se ne poteva rendere conto essendo coinvolta nel contesto. E’ per questo che un esterno ha sempre una visione oggettiva delle cose e riesce a dare un valore aggiunto. Quando un’informazione riguarda me ha almeno tre passaggi diversi di analisi con approcci completamente differenti, giusto per cercare di eliminare quella “Self-congratulation” che diciamocelo, ha stancato un po’. Dunque il consiglio per la collega è stato: evidenzia il concetto chiave, e adesso vai a fare una ricerca sul web di tutto quello che si dice attorno a quell’argomento, se esistono report numerici, approfondimenti e poi parti da lì. Offri una soluzione, un beneficio, apri un paragrafo dando una nozione utile. Scrivi i concetti chiave, uno per paragrafo, torna a scrivere l’abstract e poi pensa al titolo. Nei paragrafi avrai sicuramente delle parole chiave rappresentative, riportale in alto e poi pulisci tutto. Elimina tutto ciò che è superfluo. Cosa è superfluo? Qualsiasi concetto, parola, elemento che non presenta un valore nell’articolo e che “farebbe perdere tempo prezioso al tuo lettore”. Ovviamente il chi, cosa, come, quando e perché sono fondamentali 😉 come il tuo approccio.

Il tuo articolo in 5 post Facebook e 3 foto Instagram programmati con Creator Studio:

Ok l’articolo ti soddisfa adesso, come ha detto la mia collega “Mi piace davvero molto leggerlo” e questa frase mi inorgoglisce parecchio! Sicuramente l’esercizio permette di migliorare costantemente e anche il feedback dei lettori, l’analisi delle statistiche, i tanti approcci all’informazione che nel tempo migliorerai sempre più. E adesso che lo hai scritto, arricchito con un’immagine significativa, vorresti tante letture, giusto? I social ti possono aiutare a distribuire l’informazione e a promuovere la lettura del tuo articolo. Come?

  • Parti dall’articolo, dal corpo suddiviso in paragrafi e prova a farlo diventare 3 post per Facebook. Puoi aiutarti con le domande giuste, come “il testo sta rispondendo a un’esigenza? a un problema?” oppure “questo concetto in dati o in tendenze come si traduce?”.  Non dimenticare poi di inserire “Scoprilo nell’articolo”
  • Le due parole chiave del titolo che cosa ti suggeriscono? Prova a pensare a un post che potrebbe introdurre il tema e aggiungi “Scoprilo nell’articolo”
  • L’ultimo post fallo un po’ provocatorio, è sempre interessante cambiare approccio.  Magari focalizza l’attenzione sul sottotitolo e tenta di provocare una reazione nel tuo lettore. Ma non dimenticare di inserire la call to action “Scoprilo nell’articolo”.
  • Hai 5 post Facebook e ti sfido a pensare a 3 foto per Instagram. Adesso dimentica le parole e focalizzati sull’immagine. Come si rappresenta il messaggio di questo articolo? foto n.1
  • Le due parole chiave che ho riportato nel titolo a quali immagini mi riconducono? Scegline una e vai con la foto n. 2
  • Ultima immagine, il sottotitolo ti suggerisce una scena. Quale? Scegli la foto n.3

Le immagini vanno selezionate con grande cura e accompagnate sempre da un copy efficace e dall’uso di una semantica identitaria coerente e strutturata a monte (Il Semantics Guide Lines Manual serve non solo per i testi, ma anche per le immagini e i video). Per le immagini devi fare sicuramente una ricerca fotografica attenta e puntuale e poi puoi acquistarle da un database, oppure puoi realizzare le tue con il tuo stile personale. La programmazione la puoi fare con Creator Studio, ti aiuterà ad avere una visione di insieme, a costruire un’immagine efficace, provalo e dimmi cosa ne pensi. Io ne sono entusiasta!

Vuoi venire al Seminario Piano Editoriale: Corporate Identity, Reputation e valutazione del rischio di crisi mediatica che si terrà l’11 MARZO a MESTRE (VE)?  Leggi il programma, gli orari e i costi

Sarà un’ottima occasione per incontrarci personalmente e confrontarci sulle attività quotidiane di comunicazione digitale.