Brand Reputation: attenti a quel nome e a quella keyword

Consapevolmente connessi - l'appuntamento settimanale di Francesca Anzalone dedicato alle strategie di posizionamento e tutela di brand, corporate e personal brand

Nell’era digitale, la brand reputation è un asset importante, fragile e in costante evoluzione. In un mondo dominato da internet e dai social media, la percezione del pubblico nei confronti di un marchio può determinare il suo successo o il suo fallimento. Ecco perché la tutela della brand reputation è diventata una componente fondamentale della strategia del business omnicanale.

Online e offline come due entità separate non esistono più, né come strutturazione del business, né come skill: dobbiamo governare la visione globale a medio e lungo termine.

E’ in questo concetto centrale che ruota oggi l’evoluzione del business, in grado di competere nel mercato contemporaneo. Il team deve fare Upskilling costante, arricchendosi di consulenti specializzati in grado di aggiornare la visione, accorciare i tempi e contribuire “all’opposto”, ovvero da una logica di ricerca di criticità, rischi e vulnerabilità. Il concetto di “si è sempre fatto così e ha funzionato”, ovvero una specie di dipendenza da un punto fisso di osservazione, deve fare spazio ad angolazioni sempre più ampie, figlie di una visione aperta e innovativa. La strategia basata unicamente su azioni di valorizzazione e promozione deve lasciare ampio spazio a analisi orientate alla ricerca di potenziali rischi, criticità, parole fraintendibili, “vuote”, manipolabili o addirittura errate. Il modello comunicativo è cambiato e con esso il peso e il valore (economico) delle parole.

Ma prima di addentrarci in questo approfondimento, che ci condurrà ancora una volta “all’opposto”, voglio dirti grazie per l’attenzione, la fiducia, il rispetto e la reciprocità in quel #consapevolementeconnessi che da anni rappresenta il mio perché con il digitale, il “come lo voglio fare”. E che mi stai dimostrando in questi mesi insieme. E grazie anche a te che da oggi entrerai a far parte di questa Community, benvenutə in una nuova comunicazione: leale, consapevole e responsabile, basata su relazioni significative. Oggi ti voglio accompagnare in un piccolo viaggio di consapevolezza per aiutarti a porti le domande giuste. Ti stai interconnettendo costantemente con professionisti specializzati in grado di farti crescere quotidianamente e aprire nuovi angoli di osservazione? Questa domanda me la sono posta qualche giorno fa durante una consulenza rivolta ad un mio cliente e con grande orgoglio mi sono risposta un grande e deciso sì! Nessuno “è arrivato”, e con grande fatica pochi arrivano da soli, ma cosa si stanno precludendo? Sicuramente la ricchezza della reciprocità, del valore aggiunto e di ulteriori spazi da presidiare perché più miopi. Una strada più veloce con compagni di viaggio in grado di rendere ancora più coinvolgente il viaggio. In grado di vedere dove non vedi tu, a cui a tua volta puoi restituire un’altra visione in un altro pezzettino di strada.

La moltiplicazione degli angoli comunicativi aumenta lo spirito critico e diminuisce i rischi: un modello win win nella brand reputation

La brand reputation la proteggiamo solo se moltiplichiamo gli angoli comunicativi, solo se riempiamo le parole concretamente: dati, azioni, cause, significati. E ancora di più se arriviamo a ragionare in termini di keyword, sempre più oggetto di contesa nelle aste dell’advertising.

Il business oggi ha bisogno di visione, di medio-lungo termine e di azioni concrete e solo l’aggiornamento costante e quel #consapevolmenteconnessi tra fisico-virtuale-persona può garantirli. Il tutto e subito è il contenuto che hai già realizzato e che sta lavorando per te se sei statə bravə a realizzarlo correttamente.

La scelta del nome, la declinazione del brand, l’interconnessione di parole chiave e concetti chiave, la semantica identitaria, le categorie, i tag, la keywords strategy per le campagne adv, il monitoraggio delle parole chiave, quello delle parole più ricercate, il peso e il valore che oscilla in base all’attenzione e alla legittimità di utilizzo, sono solo alcuni degli aspetti fondamentali sui quali dobbiamo costruire la nostra strategia.

Le parole nel digitale hanno acquisito un ruolo strategico e chi le sa gestire con consapevolezza e responsabilità ha strumenti importanti e impattanti per la competitività.

Ci stiamo comunicando efficacemente e consapevolmente? E stiamo tutelando la brand reputation?

Il posizionamento del Brand favorisce la visibilità, la conversazione, la percezione e dunque l’impatto sulla costruzione della brand reputation stesso. E le parole ne diventano lo strumento chiave. La domanda da porsi è: stiamo costruendo una strategia basata solo su azioni, solo su keywords o su una visione omnicanale #consapevolmenteconnessi attraverso una semantica comune e identificativa?

Preoccuparsi solo di una concorrenza offline, di una tutela a livello legale del marchio è limitante, soprattutto se non si pensa a tradurre questi aspetti in strumenti di posizionamento online, come ad esempio le keywords. Ma nel concreto cosa implica tutto ciò? costi alti di quella parola a livello di asta, dispendio di energie importanti non solo per l’attività di promozione e valorizzazione ma per la nuova strategia necessaria per poter competere al meglio nel posizionamento e nella percezione positiva. Perché, se nell’offline nomi similari o parole similari sfuggono, nell’online sono immediatamente visibili e gerarchizzate, e nella maggior parte, non da un posizionamento organico. In altre parole la criticità è a distanza di un click, ben visibile da chiunque sia interessato a quel brand o a quella keyword.

Attenti a quel nome e a quella Keyword, ma soprattutto attenti ad avere i migliori professionisti accanto per competere nel mercato con gli strumenti e le strategie più efficaci

Pertanto, attenti a quel nome e a quella Keyword significa analizzare profondamente il mercato, le connessioni e le interconnessioni tra fisico e digitale e imparare a costruire attraverso una visione ampia e articolata, soprattutto non mono focale. Significa avere chiara la semantica identitaria, averla mappata in un manuale di riferimento e avere costruito la comunicazione su quel fattore +2%, caratterizzato dal 52% di tutela, oggi fondamentale in ogni strategia di comunicazione.

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