L’ufficio stampa e l’impatto strategico di dati e algoritmi

Consapevolmente connessi - l'appuntamento settimanale di Francesca Anzalone dedicato alle strategie di posizionamento e tutela di brand, corporate e personal brand

L’ufficio stampa oggi ha un nuovo alleato: la conoscenza dell’impatto strategico di dati e algoritmi. Nel mercato attuale, sempre più digitale, interconnesso e alla ricerca di conferme (testimonianze, recensioni, passa parola e presenza digitale per comprendere meglio competenza e aggiornamento, oltre che idee, valori e comportamenti), il posizionamento online è fondamentale.

Se prima rappresentava una parte nella scelta, oggi è un elemento strategico e determinante e la prima ricerca avviene online.

Siamo nell’era della disintermediazione, delle distanze corte, de l’ “immediatamente” che, se da una parte ci permette di velocizzare e accorciare le distanze (anche emotive), dall’altra ci espone a rischi di fraintendimento molto elevati. E se non accuratamente revisionati e verificati nelle azioni e nelle parole critiche, in pochi minuti ci possono travolgere in crisi reputazionali profondamente impattanti anche a livello economico.

Esiste dunque un obiettivo strategico che va a definire le nuove strategie dell’ufficio stampa sia nella fase di attività di comunicazione delle informazioni che in quella di comunicazione e condivisione di articoli online, menzioni e tutto ciò che le Digital PR ci permettono oggi di potenziare. E qui entrano in gioco due aspetti chiave: i dati e la velocità che, per chi vuole comunicare efficacemente nel web, devono essere due linee guida strategiche. Se fino a qualche anno fa le competenze di chi gestiva la comunicazione potevano arrivare ad aspetti di SEO Copy e dunque di ottimizzazione dei contenuti per la visibilità e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca, oggi si devono spingere ben oltre. Devono conoscere il ruolo che il tempo ricopre nella percezione e nel posizionamento (permanenza dell’utente sul contenuto) e devono avere una forte consapevolezza del dato per poterlo tradurre in informazione utile da reinserire nella strategia. Naturalmente questo approfondimento non è tecnico e neppure operativo, ma una riflessione di condivisione di strategie e logiche che vuole portare a un confronto di esperienze.

Le parole scorrono alla velocità del web

Online tutto scorre, alla velocità del web, e “i dati non dormono mai”. Con una velocità che solo chi conosce approfonditamente i dati riesce a comprenderne le dinamiche. E con questo non voglio assolutamente gerarchizzare le competenze, ma voglio sottolineare l’esistenza di logiche (illogiche?) che ne caratterizzano la velocità. Permettetemi una digressione su alcuni aspetti come online ogni minuto nel mondo gli spettatori guardano 43 anni di contenuti in streaming, ogni minuto vengono effettuate 6,3 milioni di ricerche su Google. Ogni minuto su Internet, un utente genera 102 MB di dati. I dati sono al centro di tutto ciò che facciamo e nella maggior parte dei casi non ce ne rendiamo conto. Scommetto che la comparazione un minuto/43 anni ti ha colpitə! e anche il numero di ricerca che Google gestisce ogni minuto ti sta facendo pensare alla “reale competitività con la quale dobbiamo confrontarci quotidianamente. Per chi volesse approfondire i dati la fonte è il report annuale di Domo “Data Never Sleeps” https://www.domo.com/learn/infographic/data-never-sleeps-11

Dunque le parole sono fondamentali, un uso consapevole e responsabile della semantica identitaria, di quella collaterale sempre allineata con quella del target diretto e indiretto sono alla base della nuova comunicazione che scorre nel web alla velocità del web. Ma insieme a questa nuova competenza forte che non può essere trascurata (e il consiglio è quello di avere sempre in redazione esperti di comunicazione di crisi per la contro-revisione), deve esserci la piena consapevolezza dello strumento che andiamo ad utilizzare, il web con i suoi elementi caratterizzanti. E soprattutto la conoscenza e esperienza nella gestione di qualsiasi tipo di contenuto online trattato nella sua completezza e dunque anche come dato.

Ma prima di addentrarci in questo approfondimento, che ci condurrà ancora una volta “all’opposto”, voglio dirti grazie per l’attenzione, la fiducia, il rispetto e la reciprocità in quel #consapevolementeconnessi che da anni rappresenta il mio perché con il digitale, il “come lo voglio fare”. E che mi stai dimostrando in questi mesi insieme. E grazie anche a te che da oggi entrerai a far parte di questa Community, benvenutə in una nuova comunicazione: leale, consapevole e responsabile, basata su relazioni significative.

Ogni anno mi fermo due volte per riflettere, rivedere, aggiornare, analizzare e studiare l’evoluzione del web e lo faccio ad agosto e ad aprile. Due appuntamenti a cui non rinuncio mai e per me fondamentali che segnano la mia ricerca dei mesi precedenti e lo sviluppo e applicazione operativa dei mesi successivi, contestualmente sia per i corsi accademici che per la revisione delle attività in essere.

Ogni corso deve essere aggiornato e ogni sei mesi tutte le attività riprese e analizzate sotto una nuova lente, consapevole dell’evoluzione dei dati, delle evoluzioni di mercato e di quelle degli strumenti. Qualsiasi strategia è passibile di miglioramento, pensiamo all’ottimizzazione di tutto ciò che sta andando bene, e dunque perché non evolverla?

E tra queste vi è sempre quella legata all’attività di Press& PR che, semestre dopo semestre, deve accompagnare studenti e azioni a performare sempre più a livello multicanale con un #consapevolmenteconnessi coerente alla teoria. Come sempre mi piace andare oltre le parole, che amo profondamente, ma alle quali mi piace affiancare azioni concrete.

Ufficio stampa e digital PR, il manuale

Rileggo spesso anche il mio libro (Ufficio stampa e digital pr, la nuova comunicazione, Hoepli dedicato all’argomento e uscito nel 2017 e, riconfermando ancora oggi tutta la parte di pianificazione, programmazione, organizzazione del lavoro che continua ad essere un metodo di lavoro professionale e operativo) per approfondire le varie tematiche con contenuti complementari di analisi e operativi. E questi, nella maggior parte, riguardano l’aspetto relativo ai dati e la loro traduzione in informazioni utili da inserire nelle strategie assieme agli elementi chiave che caratterizzano le opportunità di crescita attraverso gli algoritmi e ciò che permette loro di recuperare informazioni interessanti per migliorare le performance del contenuto. Come ricordo sempre, quando un metodo di lavoro è solido e parte da una parte di analisi profonda porta con sé una sostenibilità nel tempo. Mentre ciò che deve evolvere riguarda sempre la strumentazione e i suoi cambiamenti (evoluzioni).

Un punto però mi preme: le interfacce si semplificano sempre più, le esperienze utente sono costantemente migliorate, gli strumenti sono più facili, ma attenzione a non cadere nell’errore di pensare che questo ci permetta di performare al meglio se non conosciamo l’altro lato, “l’opposto”, quello della codifica e decodifica. L’acronimo WYSIWYG (tradotto in ciò che vedi è ciò che ottieni) è parziale, ricordiamolo sempre perché senza quella parte che ci fa strutturare il dato correttamente e interpretarlo nel migliore dei modi (ovvero completezza e consapevolezza), rischiamo di non raggiungere il posizionamento desiderato o di raggiungerlo solo in parte.

Con questo approfondimento, spiego immediatamente la mia posizione, non sto né sminuendo il ruolo dell’ufficio stampa tradizionale, anzi, continua ad essere una delle attività che amo profondamente fare, ma ricordo l’importanza di affiancarlo ad un’attività digitale consapevole e responsabile che conosca il web, le sue caratteristiche e i suoi elementi chiave e su questi supporti nel potenziare l’azione e l’evoluzione. Le competenze vanno costantemente aggiornate, parliamo ormai di Upskilling permanente da molti anni;ma oltre le parole dobbiamo inserire azioni concrete che, se da una parte ci permettono di tutelare la comunicazione, dall’altra ci devono supportare nel potenziarne le performance.

E non potrei non condividere questa riflessione che mi accompagna da sempre, ma sicuramente negli ultimi 24 anni nel mio ruolo attivo all’interno del mercato con Netlife s.r.l. al cui centro di qualsiasi strategia digitale di comunicazione e formazione, di servizio e di corso erogato, vi è un obiettivo di sviluppo ed evoluzione del business e delle competenze, di posizionamento di brand e corporate attraverso una profonda e costante conoscenza del web e della sua evoluzione. E non potrei parlare di #consapevolmenteconnessi come uso consapevole e responsabile del digitale se non ricordassi quotidianamente l’importanza dell’evoluzione delle competenze come base necessaria per la crescita e lo sviluppo del business.

Con questo non mi resta che ringraziarti ancora una volta per essere qui con me, per la tua fiducia e   darti appuntamento alla prossima settimana con questa rubrica.

Ma come sempre, ti ricordo che quotidianamente ci possiamo confrontare sui social di netlifesrl.com e upskilling.it dove troverai quotidianamente su Instagram e Facebook contenuti operativi per la tua comunicazione e aggiornamento. Per saperne di più sui servizi di Netlife s.r.l. e sui corsi di approfondimento della Digital Academy non esitare a contattare info@netlifesrl.com