Tutela dell’immagine e diritto all’oblio: dalla ricerca di visibilità al depotenziamento di un’informazione “scomoda”, un confronto con l’Avv. Fabio Squassoni

Consapevolmente Connessi - la mia rubrica su Uomini & Donne della Comunicazione

La tutela dell’immagine online e il diritto all’oblio che non è cancellare

La tutela dell’immagine online parte da un punto: online non si dimentica nulla, tutto tende a rimanere. Si è sentita l’esigenza di parlare di diritto all’oblio proprio con internet e proprio per questa caratteristica della rete, per il fatto che in essa essere “dimenticati” è tremendamente difficile. Erroneamente si pensa che il diritto all’oblio sia il “diritto a fare cancellare qualcosa da Internet”, mentre in realtà si tratta di eliminare un dato specifico dai risultati di una ricerca, di renderne la reperibilità meno facile. Parliamo quindi di depotenziamento del dato e non di cancellazione, che è possibile soltanto in un numero molto limitato di casi.

Il contesto

In questo periodo di quarantena, anche chi non era solito aprirsi alla comunicazione online ha compreso l’opportunità e la possibilità di dialogare in maniera diretta con la propria audience, anche con l’obiettivo di allargarla e raggiungere persone attraverso questo mercato sempre più conversazionale, fatto di condivisioni.

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